Introduzione all'autore

In viaggio nella vita, gli unici ingredienti che il poeta ricono­sce per vincere Kronos e far sparire la “spada di Damocle” sulla no­stra testa sono l’amore, la fantasia ed il saper sognare.

Nella prestigiosa galleria di tutte le arti anche le mie poesie

Nella prestigiosa galleria di tutte le arti anche le mie poesie

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Anche la Casa editrice Pagine ha scelto alcune mie poesie per l'antologia.

Viandante

Lunga è la via

che percorro con passo costante.

Viandante.

Sentieri casuali, o causali? la traccian per me

Non so dove vado

non so il perché.

Io vado avanti, cammino,

il sole e la luna mi stanno di fronte.

Con passo costante.

Viandante

Seduto in giardino guardo le foglie

Seduto in giardino guardo le foglie. Son belle, son tante, son verdi e sgargianti

son tutte verdi ma quanti colori, alcune più chiare altre sbiancate,

alcune ingiallite, altre arrossate, frusciano al vento reagendo all’impulso.

Di forme rotonde, altre allungate, alcune sfrangiate,

alcune son pendule, altre slanciate, offrono al sole la loro arroganza.

Seduto in giardino io guardo le foglie e vedo i rami

che strano, non li avevo notati nascosti dal verde del denso fogliame.

Son loro che danno supporto che portano linfa che reggono il peso.

I rami son molti anch’essi, diversi, eppur solo rami

di molti colori anche loro, sfumati, son tutti legnosi, robusti, svettanti,

oppure contorti, giovani o vecchi, rimarranno loro ad affrontar l’inverno

dar forma e speranza a primavera.

Seduto in giardino guardando le foglie ora sono i tronchi che attiran lo sguardo.

Son pochi. Alcuni son dritti altri contorti ma portan le foglie e portano i rami.

Lisci o rugosi, segnati dal tempo, spaccati, crepati

le cicatrici del tempo li rendono fieri. Senza di loro nulla rimane.

Non ci son foglie se non ci son rami e nessun ramo se mancano i tronchi.

Seduto in giardino io guardo le foglie e vedo la vita di un bosco intricato,

complesso, segnato e vedo gli insetti che affollano i rami,

ricopron le foglie, succhiano linfa e vivono, giorno per giorno, felici. 

Un tronco caduto, sdraiato, riposa. È stato malato ed è seccato.

Era vecchio, era stanco. Tutto aveva dato.

Non porta più foglie non regge più rami ma lascia lo spazio ai verdi virgulti.

La luce del sole inonda il suo vuoto.

Seduto in giardino io guardo le foglie e vedo la vita che scorre che ruota.

Cambia il giardino ogni giorno che passa ma nell’insieme non cambia mai nulla.

Seduto in giardino io guardo le foglie,

esposto al sole mi scaldo le ossa, chissà se son tronco oppur solo un ramo.

Presto verrò da te vecchio tronco caduto, a rivangare il passato.

Senza di te nulla è cambiato eppure non lo sapevi, non lo credevi.

Il bosco rimane, rimangono i tronchi rimangon le foglie, gli insetti e gli uccelli,

i nidi nascosti. Fai parte del bosco e non puoi lasciarlo, da solo, abbandonato.

Io guardo il giardino, osservo le foglie e guardo te, laggiù, che rimani sdraiato.

Il mio paese

Son tornato nel posto dove ho amato e sono stato amato

dove ho lottato, studiato, da cui sono scappato.

Ho passeggiato nel borgo, gente ho ritrovato, mi ha lasciato indifferente.

Amici di sempre che ho salutato ma non conta niente.

Odori, profumi, scorci e visuali,

quelli mi hanno legato, di nuovo, come fu già in passato

un passato che non ho mai dimenticato anche se mi sono allontanato.

Sono albero e sono invecchiato ma le radici sono profonde. Le mie radici.

L’essenza di tutto, il luogo di sosta, l’amato paesaggio, l’aria incantata,

il sole, la pioggia, il verde dei boschi, l’argenteo fiume e il grande castello.

Tutto ciò che il mondo mi ha dato, che il tempo mi ha lasciato.

Un luogo amato ed anche tanto odiato,

sei il presente come sei stato il passato.

Sono scappato, ho girovagato, sono emigrato ma infine, son tornato.

Ho dovuto. Mi sono allontanato, ho amato, ho lottato, ho vissuto,

negli occhi il presente, nel cuore il futuro che ora è passato.

Sono fortunato io che ora son tornato, son riuscito, altri hanno fallito.

Sono tornato dove tutto è iniziato: il mio passato.

Respiro profondo, riempio i polmoni quest’aria che entra è diversa da tutte,

quest’aria riempie i polmoni, la mente, il cuore,

forse c’è un’anima che riempie e rigonfia.

Non so spiegarlo, mi sento felice, stanco, compiuto.

Il passato è passato, il tempo è vissuto e io son tornato.

Qui nel paese dove sono nato.

Felicità

La guardo negli occhi

lei mi sorride.

Basta quel gesto per farmi felice.

Una chitarra che suona

Una mattina qualunque

ciao pà come stai?

Lo guardo negli occhi, lui mi sorride.

Mi basta quel gesto per esser felice.

Mi affaccio alla porta, mi scaldo nel sole.

Ci vuol così poco per esser felice.

Alba Oscura

È ancora buio laggiù, nel prato

fra gli alberi scuri, le stelle oscurate.

Il freddo pungente mi ha svegliato

ma ecco

un rumore inaspettato, un cinguettio isolato,

poi un altro e un altro ancora

ed è sinfonia.

cosa è cambiato?

Un mondo di uccelli si è risvegliato

Da luce soffusa, il cielo è rischiarato.

l’alba è lontana ma loro son vivi.

Rumori rombanti, eco lontane

Qualcosa mi sveglia dal mio dormiveglia

il sole è ormai sorto ma cosa è stato?

Richiudo gli occhi e resto in ascolto.

Ho capito, è sceso il silenzio. 

Un nuovo giorno degli uomini è nato.

Accanto a te

Leggera come un alito di vento

la mia mano ti scompiglierà i capelli,

ti ricorderà ciò che hai lasciato

ciò che sei stato,

ciò che sei diventato

la fiducia che avrai perduto

quella che ti ho accordato,

il rispetto per te stesso,

non puoi aver dimenticato.

Leggero come un alito di vento

io sarò accanto a te

nel sole

nel cielo

nel profumo dei fiori

nel verde dell’erba.

Non mi vedrai ma nel tronco di una quercia,

lì potrai cercarmi e lì mi troverai

sempre,

accanto a te

nella carezza di un alito di vento.

Te l’ho promesso, tu lo sai.

Leggera come un alito di vento

la mia mano ti accarezzerà i capelli.

Quello che hai perduto e stai cercando

Il Passato

Il passato ci ha lasciato.

È passato ma qualcosa ci ha lasciato.

Consumato, usato, sfruttato, abusato,

esagerato, usurato, trascurato.

  In quel passato io sono nato,

  beato, amato, per questo l’ho ricordato.

Nel passato ho pagato, odiato, odorato,

adorato, onorato, cose non mie

eppure, ancora l’ho cercato, rubato, utilizzato.

  Rivelato nel ricordo del passato ho riposato,

  desolato, plagiato, nel piacere altrui.

Nel passato ho cercato il presente, non l’ho trovato.

Era già passato.

Sono rinato.

  Affamato, riciclato, replicato, prostrato,

  di nuovo inventato da un passato inquinato,

  incapace di vedere il presente,

  di pensare il futuro.

Inceppato, impegnato, frustrato, disperato,

degradato, prezzolato, disoccupato, informato,

sono rinato.

   Il passato è dato, è passato.

  Abbandonato, eppure, è stato.

  Avanti, sussurra il passato con voce lieve e sottile.

Il passato se n’è andato dal tempo: ossidato, rimato,

da grandi prose permeato, lodato.

Il passato immutabile e immutato,

romanzato, argentato, platinato.

  Ornato delle parole dal passato sono stato consolato,

  avvisato, assettato, arbitrato,

  preoccupato, affannato, incatenato, manipolato,

  in attesa d’essere apprezzato e rispettato.

Dal passato abbandonato io risorgo,

infatuato, illuminato, disgustato, ma rigenerato,

rafforzato, ossigenato, nobilitato, maleducato,

innamorato, immacolato, rassegnato.

   Condannato a vivere angosciato

  un futuro inaspettato, complicato.

  Un futuro brutalizzato, depravato e declamato,

  che presto diventerà passato, articolato e ricordato.

La battaglia infuria.

Non mi arrenderò,

non sarò sacrificato al passato.

   Rinfrancato, rasserenato, osservo il cielo rannuvolato,

  raffreddato, movimentato.

  Sono rassicurato. Pioverà.

  Le nuvole passeranno, il mondo intero laveranno

  con lacrime salate che saranno già vissute, ora.

Nuvole che erano e sono adesso,

saranno anche domani ma non più le stesse.

Ci sarà il sole in cielo, ci sarà il vento indaffarato.

   Il tempo è equilibrato,

  il passato sarà giustiziato, documentato, esorcizzato.

  Io vivrò, appassionato,

  finché quasi tutto l’indesiderato non avrò dimenticato.

Congenerato al mio passato,

vivrò e mi parrà soltanto immaginato,

personificato, neutralizzato.

  Lo prometto al passato:

  solo il bello di te ricorderò

  e tu sarai scacciato ma anche amato.